lunedì 13 dicembre 2010

Appunti su Galileo 1

Nicola



Appunti su Galileo e il Dialogo sui Massimi Sistemi, per una presentazione da tenere a primavera per l'associazione Incontri. Li lascio qui per non perderli, ma anche per chi volesse darci un'occhiata.




Se si vuole capire il ruolo della rivoluzione copernicana, bisogna prima calarsi nel mondo pre-copernicano e coglierne la necessità.

E' luogo comune che la Terra, il nostro pianeta, ruoti attorno al Sole seguendo un'orbita quasi circolare. Nel luogo comune viene anche spesso derisa l'antica convinzione che, al contrario, sia il Sole a girare attorno alla Terra. Eppure, tutta la nostra vita quotidiana offre abbondanti prove a sostegno della seconda ipotesi; mentre, al contrario, a favore della prima, quella in cui crediamo fermamente, non abbiamo quasi argomenti.
A pensarci bene, è anche difficile spiegare cosa voglia dire che l'oggetto T ruota attorno all'oggetto S. Ecco di seguito alcuni tentativi di chiarire questo semplice concetto.
a)T mantiene, nel tempo, la stessa distanza da S. Problema: se T mantiene la stessa distanza da S, allora S mantiene nel tempo la stessa distanza da T: il ruolo di S e di T in questo ragionamento è identico; non possiamo dire chi gira attrorno a chi.
b)S sta fermo e T mantiene, nel tempo, la stessa distanza da S. S ha, questa volta, un ruolo privilegiato. Nascono però due problemi. Cosa vuol dire che S è fermo? Se anche T stesse “fermo” (mantenendo quindi, nel tempo, uguale distanza da S), potremmo ancora dire che “ruota attorno a S”? Il primo problema chiede di trovare dei riferimenti assoluti (cioè, che non siano relativi agli oggetti T e S), rispetto a cui misurare se gli oggetti S e T siano in movimento. Il secondo problema chiede di descrivere più precisamente un moto circolare tra tutti quelli che può compiere un oggetto T che mantenga da S una distanza costante: le distanze non bastano più, occorre parlare di angoli.




Valzer: chi gira attorno a chi?



Se nella vita quotidiana non ci poniamo di questi problemi, è perchè un punto di riferimento assoluto (rispetto alla quotidianità delle nostre occupazioni) lo abbiamo, ed è la terra su cui poggiamo i piedi. Questo riferimento s'impone sia per la sua dimensione rispetto alla nostra, che per la comune esperienza che, per muoversi sulla superficie terrestre, occorra fare uno sforzo (ma qual'è, esattamente, la natura di quello "sforzo"?).
Non solo: l'esperienza ci dice che tutte le cose, lasciate libere (e in assenza di vento!), tendono a muoversi perpendicolarmente alla Terra: verso il basso, se più pesanti dell'aria, e verso l'alto se più leggere (un'esperienza, quest'ultima, non troppo frequente nell'antichità).
La Terra, quindi, ha un ruolo privilegiato nelle nostre osservazioni, oltre che nella nostra vita, ed è pura follia, pare, cercare di scalzarla da esso. Per farlo, cioè, occorrono ottime ragioni; una necessità impellente.

Le ragioni per tenere la Terra al centro sono di due tipi: (i) è il sistema di riferimento a noi naturale; (ii) è il sistema privilegiato dal punto di vista della fisica dei fenomeni terrestri.

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